Il genogramma è una sorta di albero genealogico, costruito "a memoria", cioè senza effettuare ricerche di informazioni e documenti, completato dagli avvenimenti importanti della vita (date di nascita, morte, matrimoni, figli, ecc) e dal contesto affettivo (evidenziato attraverso frecce e linee colorate).
Negli ultimi anni, il genogramma è stato sempre più spesso utilizzato in psicologia come valido aiuto per comprendere la situazione emotiva e psicologica di un paziente.
Il genogramma comprende anche i "buchi di memoria" e le dimenticanze: tutto ciò che non si sa di alcuni membri della famiglia. Si distingue dall'albero genealogico perchè quest'ultimo si basa su documenti (clinici, ad es.) esistenti.
Ciò che è importante è il modo in cui la persona di cui viene costruito il genogramma, percepisce i personaggi e i legami che li uniscono.
Oltre alla ricostruzione biografica della famiglia, è importante indagare il contesto storico, politico, sociologico ed economico che consentirà di acquisire informazioni sul vissuto familiare dell'epoca.
Può essere importante fare delle ipotesi storico-economico-sociologiche sull'infanzia di un nostro nonno/bisnonno, partendo da ciò che è accaduto a quei tempi, consentendo alla persona che non ricorda, di far sì che qualcosa scatti nella sua testa, permettendogli di "schiudere" delle zone di memorizzazione e di favorire l'affiorare di ricordi.
Gli obiettivi del genogramma familiare sono:
parlare della propria vita e della propria famiglia, evidenziando le relazioni tra le persone che compongono;
scoprire che il mondo non è cominciato con i nostri genitori, ma che anch'essi sono legati ad un mondo che esisteva prima di loro;
evidenziare i processi di trasmissione transgenerazionale (lealtà, segreti, miti familiari).
La scoperta del proprio genogramma può essere un'esperienza affascinante, produrre dei cambiamenti in noi e in chi ci circonda e aiutarci a crescere e migliorare.